Ossigeno trasferito dal sigillante e invecchiamento del vino

Ossigeno trasferito dal sigillante e invecchiamento del vino

L’invecchiamento del vino imbottigliato è influenzato da diversi fattori, tra cui l’ossigeno trasferito dal sigillante.

Il processo di imbottigliamento può portare a quantità considerevoli di ossigeno. Durante la conservazione della bottiglia, l’ossigeno che viene trasferito attraverso il sigillante è rilevante, ma queste quantità di ossigeno sono piccole rispetto a quelle che derivano dalle operazioni di pre-imballaggio e riempimento.

Quando i tappi vengono inseriti nei colli delle bottiglie, si verifica una liberazione iniziale di ossigeno (LIO) dovuta alla compressione esercitata per inserirli nel volume del collo. Alcune settimane dopo, inizia una nuova fase in cui si verifica un trasferimento di ossigeno dall’esterno verso l’interno della bottiglia attraverso il sigillante. Mettendo a confronto queste due fasi, abbiamo concluso che la liberazione di ossigeno all’inizio è considerevole rispetto alla liberazione di ossigeno trasferito attraverso il sigillante.

Condividiamo qui uno studio che ha come obiettivo la valutazione della LIO dei tappi di sughero naturale e microagglomerati sottoposti a una fase di preparazione di desorbimento (purificazione con azoto).

Per questo lavoro, sono stati utilizzati tappi di sughero naturale di qualità superiore e tappi microagglomerati, lunghi 49 mm e con un diametro di 24 mm, pronti per l’imbottigliamento.

Siamo riusciti a dimostrare che il procedimento di desorbimento utilizzato in modo efficiente ha rimosso l’ossigeno trattenuto nei tappi. Dimostrato dalla differenza dei livelli di entrata di ossigeno dai tappi con e senza questo procedimento, concentrandosi sulle misurazioni a 21 giorni.

I tappi di sughero naturale e microagglomerati che sono stati sottoposti al procedimento di purificazione hanno liberato, rispettivamente, 0,6 mg e 0,3 mg di ossigeno in meno.